Pagina (218/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Proponevano di pigliare un partito medio, di cantare una messa dello Spirito Santo prima che l'imperatore gionga in dieta, la qual sia per principio del concilio e cosí prevenire tutto quello che l'imperatore potesse fare nel recesso, e dall'altro canto levare l'occasione che si potesse dire essersi comminciato a trattare le cose del concilio con 4 persone; restando in libertà di goder il beneficio del tempo, e potere o procedere piú oltre, o soprasedere, o trasferire, o serrar il concilio, secondo che gli accidenti consigliassero. Gli considerarono ancora che, se il concilio fosse aperto dopo che il cardinale Farnese avesse parlato a Cesare, alcuno averebbe potuto credere che quel cardinale fosse mandato per impetrare che non si facesse e non avesse potuto ottenerlo; oltra che crescendo la fama delle arme del Turco, si direbbe che fosse aperto in tempo, quando bisognava attendere ad altro e si sapeva non potersi fare. Il cardinale Santa Croce aveva gran desiderio che si mostrassero segni di devozione e si facesse con le solite ceremonie della Chiesa concorrere il popolo; e però fu autore che scrivessero tutti al papa dimandando un breve con l'autorità di dar indulgenze, il quale avesse la data dalla loro partita, acciò l'indulgenza già concessa da loro nella entrata fosse valida. Aveva scrupolo quel cardinale che il popolo trovatosi presente a quel ingresso non fosse defraudato di quei tre anni e quarantene che concessero, e con questo voleva supplire, senza considerare che difficoltà nasce, se chi ha autorità di dar indulgenze può convalidare le concesse da altri senza potestà.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Spirito Santo Farnese Cesare Turco Santa Croce Chiesa