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      Si cantò l'inno: "Te Deum laudamus", et i padri, spogliati gli abiti pontificali e vestiti i communi, accompagnarono i legati, precedendo inanzi loro la croce. Le qual ceremonie essendo state usate nelle seguenti sessioni similmente, non si replicaranno piú.
     
     
      [Sommario del sermone del Bitonto et i giudizii del mondo]
     
      Stavano la Germania et Italia in gran curiosità d'intendere le prime azzioni di questo consesso con tante difficoltà principiato, et i prelati et i loro famigliari, che si ritrovavano in Trento, incaricati dagli amici d'avisarnegli. Perilché immediate dopo la sessione fu mandato per tutto copia dell'ammonizione de' legati e dell'orazione del Bitonto, le quali furono anco presto poste in stampa. De quali per narrare ciò che fosse detto communemente è necessario prima riferire in sommario il contenuto dell'orazione. Quella ebbe principio dal mostrare la necessità di concilio, per essere passati 100 anni dopo la celebrazione del fiorentino, e perché le cose ardue e difficili, alla Chiesa spettanti, non si possono ben trattare se non in quello. Perché ne' concilii sono stati fatti i simboli, dannate l'eresie, emendati i costumi, unite le nazioni cristiane, mandato gente all'acquisto di Terra Santa, deposti re et imperatori et estirpati i schismi. E che per ciò i poeti introducono i concilii de' dei. E Moisè scrive che furono voci conciliari il decreto di fare l'uomo e di confondere le lingue de' giganti. Che la religione ha 3 capi: dottrina, sacramenti e carità, che tutti tre chiamano concilio.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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