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      Parlò longamente in questa materia, la qual sapendo che con la diversione era piú facile sostentare che persuadere, procurò che si passasse ad altro. La contenenza del decreto fu approvata da tutti; ma essendovi in esso una particola, dove ognuno era essortato a pregar Dio per il papa, per l'imperatore e per i re, fecero instanza i prelati francesi, che si facesse nominatamente menzione di quel di Francia; il che lodando il cardinale Sancta Croce, ma soggiongendo che averebbe convenuto fare simile specificazione di tutti al luogo loro, che era cosa longa e piena di pericolo per la precedenza replicarono i francesi che il papa nella bolla della convocazione aveva fatta menzione del solo imperatore e re di Francia, e però conveniva, seguendo l'essempio, o nominar ambedue o nissuno d'essi. Si riferirono i legati a pensarci, dando intenzione che ogni uno resterebbe sodisfatto.
     
     
      [Seconda sessione e decreto d'essa]
     
      Il dí 7 di genaro, adonque, tutti i prelati, vestiti in abito commune, si congregarono in casa del primo legato, da dove partendosi con la croce inanzi s'inviarono alla chiesa catedrale. Dal contado di Trento furono congregati nella città, 300 fanti, armati parte di piche, parte di archibugi, con alquanti cavalli, quali si misero in fila da ambedue le parti della strada, dalla casa sino alla chiesa, et entrati in chiesa i legati et i prelati, ridotta tutta la soldatesca in piazza, si sparò l'archibusaria e la soldatesca restò nella piazza a fare la guardia a quella sessione.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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