[In Germania s'allarga la riforma nuova. Muore Lutero]
Ma in questo tempo, ben che il concilio fosse aperto e tuttavia si celebrasse, non mutarono stato in Germania le cose. Nel principio dell'anno l'elettor palatino introdusse la communione del calice, la lingua populare nelle publiche preghiere, il matrimonio de' preti et altre cose riformate già in altri luoghi. E li destinati da Cesare ad intervenire nel congresso per trovar modo di concordia nelle differenze della religione, si ridussero in Ratisbona al colloquio; del quale Cesare deputò presidente il vescovo di Eicstat et il conte di Furstemberg, dove non riuscí alcun buon frutto per le sospizzioni che ciascuna delle parti concepí contra l'altra e perché i catolici incontravano ogni occasione di dar all'altra parte maggiori sospetti e fingerli dal canto proprio; i quali fecero finalmente dissolvere il convento.
Morí anco, a 18 di febraro, Martino Lutero; le quali cose avisate in Trento et a Roma, non fu sentito tanto dispiacere della mutazione della religione nel Palatinato, quanta allegrezza perché il colloquio non avesse successo e tendesse alla dissoluzione, e fosse morto Lutero. Il colloquio pareva un altro concilio e dava gran gelosia, perché, se qualche cosa fosse stata concordata, non si vedeva come potesse poi dal concilio essere reggiettata, e se fosse accettata averebbe parso che il concilio ricevesse le leggi d'altronde, et in ogni modo quel colloquio in piedi con intervenienti ministri di Cesare era con poca riputazione del concilio e del papa.
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