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      In fine gli commanda per ubedienza e per il vincolo del giuramento e sotto le pene prescritte dalle leggi che debbino andarci quanto prima, rimettendosi a quel di piú che il suo noncio gli averebbe detto.
      E per le molte instanze fatte dal clero e dall'academia di Colonia, aiutati da' vescovi di Liege et Utrecht et anco dall'academia di Lovanio contra l'arcivescovo et elettore di Colonia, venne alla sentenza definitiva, dicchiarandolo scommunicato, privandolo dell'arcivescovato e di tutti gli altri beneficii e privilegii ecclesiastici, assolvendo i popoli dal giuramento della fedeltà promessa e commandandogli di non ubedirlo; e questo per esser incorso nelle censure della bolla di Leone X publicata contra Lutero e suoi seguaci, avendo tenuta e difesa e publicata quella dottrina contra le regole ecclesiastiche, le tradizioni degli apostoli et i consueti riti della cristiana religione: e la sentenza fu dopo stampata in Roma. Fece anco un'altra bolla, commettendo che fosse ubedito Adolfo conte di Scavemburg, già assonto dall'arcivescovo per suo coadiutore.
      E fece efficace ufficio con l'imperatore che la sentenza fosse esseguita; il quale però non giudicò a proposito per le cose sue quella novità, perché era un far unire l'arcivescovo alli altri collegati, il quale sino allora si teneva interamente sotto la sua ubedienza; e l'ebbe per arcivescovo e trattò con lui ne' tempi seguenti e gli scrisse come a tale senza rispetto della sentenzia pontificia. Il che penetrava nell'intimo al papa; ma non vedendovi rimedio, e giudicando imprudenza il lamentarsi vanamente, aggionse questa offesa alle altre che riputava ricevere dall'imperatore.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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