Si fondò principalmente il Catarino, perché non può essere vero e proprio peccato, se non atto volontario, né altro poter essere volontario che la transgressione d'Adamo imputata a tutti; e dicendo san Paolo che tutti hanno peccato in Adamo, non si può intendere se non che hanno commesso l'istesso peccato con lui. Allegò per essempio che san Paolo agli ebrei afferma Levi aver pagato la decima a Melchisedech, quando la pagò Abrahamo suo bisavo; colla qual raggione si debbe dire che i posteri violarono il precetto divino quando lo transgredí Adamo, e che fossero peccatori in lui, sí come in lui ricevettero la giustizia; e cosí non fa bisogno ricorrere a libidine che infetta la carne, da quale l'anima riceva infezzione: cosa inintelligibile come uno spirito possa ricever passione corporale, che se il peccato è macchia spirituale nell'anima, non poteva essere prima nella carne, e se nella carne è corporale, non può nello spirito fare effetto alcuno. Che poi un'anima, per congiongersi a corpo infetto, ricevi infezzione spirituale, esser una transcendenza impercettibile. Il patto di Dio con Adamo lo provava per un luogo del profeta Osea, per un altro dell'Ecclesiastico e per diversi luoghi di sant'Agostino; il peccato di ciascuno esser il solo atto della transgressione d'Adamo lo provava per san Paolo, quando dice che "per l'inobedienza d'un uomo molti sono fatti peccatori", e perché non si è mai inteso nella Chiesa peccato esser altro che l'azzione volontaria contra la legge, ma altra azzione volontaria non fu se non quella d'Adamo, e perché san Paolo dice per il peccato originale esser entrata la morte, la qual non è entrata per altro che per l'attuale transgressione; e per prova principalissima portò che quantonque Eva mangiasse il pomo prima d'Adamo, però non si conobbe nuda, né incorsa nella pena, ma solo dopo che Adamo ebbe peccato.
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