Dall'universal parere de' scolastici si partí solo Gregorio d'Arimino, che per ciò dalle scole s'acquistò titolo di "tormento de' putti"; ma né esso, né sant'Agostino furono difesi da' teologi nelle congregazioni. Un'altra divisione però fu tra loro, volendo i dominicani che i fanciulli morti senza battesmo inanzi l'uso di raggione dovessero dopo la resurrezzione restare nel limbo e tenebre, in sotterraneo luogo, ma senza fuogo; i francescani, che sopra terra et alla luce; alcuni anco affermavano che fossero per filosofare et occuparsi nella cognizione delle cose naturali, e non senza quel gran piacere che segue quando con invenzione si empie la curiosità. Il Catarino aggiongeva di piú, che saranno da' santi angeli e dagli beati visitati e consolati; e tante vanità volontarie furono in questo dette, che potevano dare gran materia di trattenimento. Ma per la riverenza di Agostino et acciò non fosse dannato Gregorio d'Arimino, fecero gli agostiniani grand'instanza che l'articolo, quantonque falso, come tenevano, non dovesse essere condannato per eretico, se ben il Catarino s'adoperò con ogni spirito acciò fosse fatta dicchiarazione, a fine (diceva egli) di reprimere l'audacia e l'ignoranza di qualche predicatori che con gran scandolo del popolo predicano quella dottrina, et affermando che sant'Agostino aveva parlato cosí per calore della disputa contra i pelagiani, non che avesse quell'opinione per certa; onde dopo che dal commun consenso delle scole era certificata la verità in contrario, e che i luterani hanno eccitato l'istesso errore, et i catolici medesimi vi incorrono, esser necessaria la dicchiarazione della sinodo.
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