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      Circa il 1136 i canonici di Lione ardirono d'introdurla negli officii ecclesiastici. San Bernardo, che in quei tempi viveva, stimato il piú dotto e pio di quel secolo e nelle lodi della beata Vergine frequentissimo, sino a dargli titolo di collo della Chiesa, per quale passa dal capo ogni grazia et ogn'influsso, inveí severamente contra i canonici, scrisse loro riprendendogli d'aver introdotto novità pericolosa senza raggione, senza essempio dell'antichità; che non mancano luoghi da lodare la Vergine, a quale non può piacere una novità presontosa, madre della temerità, sorella della superstizione, figlia della leggierezza. Il secolo seguente ebbe i dottori scolastici d'ambidue gli ordini franciscano e dominicano, che ne' loro scritti rifiutarono questa opinione, sino intorno il 1300, quando Giovanni Scoto, franciscano, posta la materia in disputa et essaminate le raggioni, ricorse alla divina potestà, dicendo Dio aver potuto fare che mai fosse in peccato o che vi fosse solo per un instante, et anco che gli sottogiacesse per tempo; che Dio solo sa qual di questi tre sia avvenuto: esser cosa probabile, nondimeno, attribuir a Maria il primo, se però non repugna alla autorità della Chiesa e della Scrittura. La dottrina di questo teologo, ne' suoi tempi celebre, fu communemente seguita dall'ordine francescano; ma nel particolare della concezzione, vedendo la via aperta dal suo autore, affermò assolutamente per vero quello che da lui fu proposto per possibile e probabile, sotto condizione dubitativa, se non repugna alla fede ortodossa.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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