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      I dominicani constantemente repugnavano, per seguire san Tomaso del loro ordine, celebre per dottrina e per l'approbazione di papa Giovanni XXII, il qual papa, a fine di deprimere l'ordine francescano che in gran parte aderiva a Ludovico Bavaro, imperatore scommunicato da lui, celebrava e canonizava quel dottore e la dottrina sua. L'apparenza della pietà e devozione fece che all'universale fu piú accetta l'opinione francescana, e ricevuta tenacemente dall'università di Parigi, che era in credito di dottrina molto eminente, e poi dal concilio di Basilea dopo longa ventilazione e discussione approvata, e proibito il predicare et insegnare la contraria; il che ebbe luogo in quelle regioni che ricevettero quel concilio. Finalmente papa Sisto IV, francescano, in questa materia fece due bolle, una del 1476, approvando un nuovo officio, composto da Leonardo Nogarola protonotario, con indulgenze a chi lo celebrava et assisteva; l'altra del 1483, dannando per falsa et erronea l'asserzione che sia eresia tener la concezzione o peccato il celebrarla, e scommunicando i predicatori et altri che notassero d'eresia quella opinione o la contraria, per non esser ancora deciso dalla Chiesa romana e Sede apostolica. Questo però non sopí le contenzioni, le quali tra questi due ordini de frati s'inasprivano sempre maggiormente, et ogn'anno al decembre si rinovavano, tanto che papa Leone X pensò di rimediare con differire la controversia, e fece scrivere a diversi. Ma ebbe poi pensieri piú importanti per le novità di Germania, le quali anco operarono in queste contenzioni quello che avviene nelli Stati, che, assediata la città, le fazzioni cessano e tutti s'uniscono contra il commun nemico.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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