5 e chi nega che per la grazia del battesmo sia rimesso il reato del peccato originale e non sia levato tutto quello che ha vera e propria raggione di peccato, ma che sia raso e non imputato, restando però ne' battezati la concupiscenza per essercizio che non può nuocer a chi non gli consente; la qual chiamata dall'apostolo peccato, la sinodo dicchiara non essere vero e proprio peccato, ma essere cosí detta perché è nata da peccato et inclina a quello. Che la sinodo non ha intenzione di comprendere nel decreto la beata Vergine, ma doversi osservare le constituzioni di Sisto IV, le quali rinnova.
Il decreto della riformazione contiene due parti: una in materia delle lezzioni, l'altra delle prediche. Quanto alle lezzioni fu statuito che nelle chiese dove è assegnato stipendio per leggere teologia, il vescovo operi che dallo stipendiato medesimo, essendo idoneo, sia letta la divina Scrittura, e non essendo, questo carico sia essercitato da un sustituto deputato dal vescovo stesso; ma per l'avvenire il beneficio non si dia, se non a persona sufficiente a quel carico. Che nelle catedrali di città populata e nelle collegiate di castello insigne, dove non è assignato alcun stipendio per tal effetto, sia applicata la prima prebenda vacante o qualche semplice beneficio o una contribuzione di tutti i beneficiati per instituire la lezzione. Nelle chiese povere sia almeno un maestro che insegni la grammatica e goda i frutti di qualche beneficio semplice, o gli sia assegnata qualche mercede della mensa capitulare o episcopale, o dal vescovo sia trovato qualche altro modo, sí che ciò sia effettuato.
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Vergine Sisto IV Scrittura
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