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      4 Gl'uomini che fanno cose oneste senza lo Spirito Santo peccano, perché le fanno con cuore empio et è peccato l'osservare i precetti di Dio senza fede.
      5 L'ottima penitenza è la vita nuova, né è necessaria la penitenza della vita passata e la penitenza de' peccati attuali non dispone a ricever la grazia.
      6 Nissuna disposizione è necessaria alla giustificazione, né la fede giustifica perché disponga, ma perché è il mezo o l'istromento con che s'aprende e si riceve la promessa e la grazia divina.
      7 Il timor dell'inferno non giova per acquistar la giustizia, anzi nuoce et è peccato e fa i peccatori peggiori.
      8 La contrizione che nasce dalla discussione, rammemorazione e detestazione de' peccati, ponderando la gravità, moltitudine e brutezza di quelli, overo la perdita della beatitudine eterna e l'acquisto della perpetua dannazione, fa l'uomo ipocrita e maggiormente peccatore.
      9 I terrori con quali sono spaventati i peccatori internamente da Dio, o esternamente da' predicatori, sono peccati sin tanto che siano superati dalla fede.
      10 La dottrina delle disposizioni distrugge quella della fede e leva la consolazione alle conscienze.
      11 La sola fede è necessaria, le altre cose non sono né commandate, né proibite, né ve è altro peccato se non l'incredulità.
      12 Chi ha la fede è libero da' precetti della legge e non ha bisogno d'opere per esser salvo; perché la fede dona tutto abondantemente e sola adempisce tutti i precetti, e nissun'opera del fedele è tanto cattiva che possi accusarlo o condannarlo.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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