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      Ma i dominicani confessavano che san Tomaso giovane ebbe quell'opinione, e vecchio la retrattò; la riprendevano, perché nel concilio di Oranges, detto arausicano, è determinato che nissuna sorte di merito preceda la grazia e che a Dio si debbe dar il principio; che per quel merito congruo i luterani hanno fatto tante esclamazioni contra la Chiesa; era necessario abolirlo totalmente, sí come non era mai stato udito negli antichi tempi della Chiesa in tante controversie co' pelagiani; che la Scrittura divina attribuisce la nostra conversione a Dio, dalla forma del parlar della quale non conveniva dipartirsi.
     
     
      [Diversità intorno alle preparazioni, alla grazia, alla voce giustificare, all'imputazione della giustizia di Cristo]
     
      Intorno le preparazioni, nella sostanza della dottrina non vi fu differenza: tutti tenevano che dopo l'eccittamento divino sorge il timore e le altre considerazioni della malignità che è nel peccato; censurarono per eretica l'opinione che fosse cosa cattiva, perché Dio essorta il peccatore, anzi lo move a queste considerazioni, e non si debbe dire che Dio mova a peccato, e di piú l'ufficio del predicatore non è altro se non con questi mezi atterir l'animo del peccatore, e perché tutti passano per questi mezi dallo stato del peccato a quello della grazia, pareva gran maraviglia che non si poteva passar dal peccato alla giustizia se non per il mezo d'un altro peccato; con tutto ciò non potevano liberarsi dalla difficoltà in contrario, perché tutte le opere buone possono stare con la grazia, quel timore e le altre preparazioni non possono restar con quella, adonque sono cattive.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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