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      A che essendo opposto che san Tomaso usa di dire che al battezato è communicata la passione di Cristo in remissione, come se esso l'avesse sostenuta e fosse morto, sopra le parole di san Tomaso vi fu longa e gran contenzione. Il general eremitano tenne opinione, che nel sacramento del battesmo la giustizia di Cristo sia imputata per esser in tutto e per tutto communicata, ma non nella penitenza, dove ci bisognano anco le nostre sodisfazzioni. Ma il Soto disse, che la parola "imputazione" era popularissima et aveva molto del plausibile; perché in primo aspetto altro non significa se non che tutto si debbe riconoscer da Cristo, ma che egli l'aveva sempre avuta per sospetta, attese le cattive consequenze che da quella i luterani cavano; cioè che questa sola sia sufficiente e non faccia bisogno d'inerente, che i sacramenti non donano grazia, che insieme con la colpa si scancella ogni pena, che non resta luogo alla sodisfazzione, che tutti sono uguali in grazia, giustizia e gloria: d'onde deducono anco quella abominevole biastema che ogni giusto è ugual alla beata Vergine. Questo avvertimento mise tanto sospetto negli audienti che si vidde manifesta una inclinazione a dannar quella voce come eretica, quantonque fossero replicate efficacemente le raggioni in contrario. Le contenzioni tra' teologi nascevano per certo dall'affetto immoderato verso la propria setta, ma se vi aggiongeva anco fomento da diversi per varii fini: dagli imperiali, per costringer ad abandonar la giustificazione; da' cortegiani romani, per trovar modo di separar il concilio e fuggir la riforma imminente, e da altri per liberarsi da' disaggi che temevano maggiori per la carestia o per la guerra imminente, gionta la poca speranza di far frutto.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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