[Giubileo in Roma per la guerra contra i protestanti]
Ma mentre in Trento si fanno queste dispute, il pontefice in Roma a 15 di luglio publicò un giubileo col quale levò la fatica a' prencipi di Germania d'investigar o persuader ad altri la vera causa della guerra; perché in quella bolla, avendo diffusamente esplicato il suo affetto e sollecitudine pastorale per la salute degli uomini, narrata la perdizione delle anime che continuamente seguiva per l'accrescimento delle eresie, che per estirparle era il concilio già comminciato, si doleva sopra modo della pertinacia degli eretici che lo sprezzavano e ricusavano ubedirlo e sottoporsi alla definizione di quello; al che per rimediare, egli aveva concluso lega con Cesare per ridur con forza d'arme gli eretici all'ubedienza della Chiesa; e per tanto ogni uno ricorresse a Dio con preghiere e digiuni, confessioni e communioni, acciò la Maestà Sua divina concedesse buon essito a quella guerra presa a gloria sua, essaltazione della Chiesa e per estirpar l'eresie.
Cesare, seguendo la deliberazione d'ascondere la causa della religione, publicò sotto i 20 dello stesso mese un bando contra il sassone et il lantgravio, imputando loro d'aver impedito sempre i suoi dissegni, non averlo mai ubedito, avere fatto congiure contra lui, mosso la guerra ad altri prencipi dell'Imperio, aver occupato vescovati et altre prefetture, privato molti delle loro facoltà, e tutte queste cose coperte con specioso e dolce nome della religione, della pace e della libertà, avendo però ogni altro fine.
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