Dubitò anco che, seguendosi a trattare le materie controverse, come già s'era fatto del peccato originale et era avisato che si divisava fare della giustificazione, gli potesse esser impedita qualche composizione che s'avesse potuto fare, dando speranza alle città che sarebbono udite le loro raggioni, per separargli da' prencipi della lega. Vedeva chiaro esser necessario che il concilio restasse aperto, ma attendesse alla riforma solamente; ma difficile ad ottenerlo, se non avendo il papa congionto in questo. Però spedí in diligenza a certificarlo che averebbe posto tutto lo spirito e le forze principalmente a far che Trento fosse sicuro, che non dubitasse, quantonque andasse fama d'esserciti protestanti in Svevia; che era ben necessario mantener il concilio per ovviare alle detrazzioni e calunnie che contra ambidoi sarebbono disseminate se si dissolvesse; lo pregava efficacemente ad operare sí che restasse aperto e le cose controverse non fossero trattate, essendo sua ferma intenzione di costringer i suoi aderenti protestanti con l'autorità, e gli inimici con le arme ad intervenirvi e sottoporsi; ma tra tanto non bisognava metter impedimento a questo ottimo dissegno, serrando loro la porta con decreti contrarii fatti in assenza; che questo non poteva andar longo, sperava vederne il fine questa state; però si contentasse operare che si trattasse della riforma per allora, o pur, se si trattasse della religione, si toccassero solo cose leggieri e che, definite, non offendessero li protestanti.
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Trento Svevia
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