Aggiongevano che altrimenti non si può veder la causa perché Dio si doglia nella Scrittura de' peccatori, né perché essorta tutti alla penitenza e conversione, se non gli dà efficaci mezi per acquistarle; che quell'aiuto sufficiente, dagli altri inventato, è insufficiente, poiché non ha mai avuto, seconda loro, né è per aver effetto alcuno.
La prima opinione, sí come ha del misterio et arcano, tenendo la mente umile e rassignata in Dio, senza alcuna confidenza in se stessa, conoscente la deformità del peccato e l'eccellenza della grazia divina, cosí questa seconda era plausibile, popolare, a fomento della presonzione umana et accommodata all'apparenza, aggradiva a' frati professori dell'arte di predicare, piú tosto che di scienzia di teologia, et a' cortegiani pareva probabile, come consenziente alle raggioni politiche: era sostentata dal vescovo di Bitonto e quello di Salpi se ne fece molto parziale; i defensori di questa, usando le raggioni umane, prevalevano gli altri, ma venendo a' testimonii della Scrittura, soccombevano manifestamente.
Il Catarino, tenendo il parer medesimo, per risolvere i luoghi della Scrittura che mettevano tutti in travaglio, inventò una media opinione: che Dio, per sua bontà, ha eletto alcuni pochissimi fuor degli altri, quali vuole onninamente salvare et a' quali ha preparato mezi potentissimi, efficacissimi et infallibili; gli altri tutti, quanto a sé, vuole che siano salvi, et a questo effetto ha apparecchiato a tutti mezi sufficienti, restando in loro libertà l'accettargli e salvarsi, overo, rifiutandogli, dannarsi; e di questi esser alcuni che gli ricevano, e si salvano, se ben non sono degli eletti, e di questi il numero è assai grande; gli altri, che ricusano cooperare a Dio, quale gli vuole salvi, restano dannati.
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