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      I doi ultimi furono dannati di temerità concordemente, con eccezzione di quelli a chi Dio ha fatto special rivelazione, come a Moisè et a' discepoli, a quali fu rivelato come erano scritti nel libro del cielo.
     
     
      [Si formano gli anatematismi, e sono fatti sí larghi che servono solo a condannar i luterani, e non a decidere le dispute de' catolici]
     
      Finito l'essamine de' teologi sopra il libero arbitrio e predestinazione e formati anco gli anatematismi in quelle materie, furono aggregati a quei della giustificazione a' luoghi opportuni; a' quali era opposto da chi in una parte, da chi in una altra, dove pareva che vi fosse qualche parola che pregiudicasse all'opinione propria. Ma Giacomo Cocco, arcivescovo di Corfú, considerò che da' teologi erano censurati gli articoli con molte limitazioni et ampliazioni, le quali conveniva inserire negli anatematismi, acciò non si dannasse assolutamente proposizione, la quale potesse ricevere buon senso; massime stante il debito dell'umanità di ricevere sempre l'interpretazione piú benigna, e quello della carità di non pensare male. Fu da diversi contradetto, prima per l'uso de' antichi concilii, quali hanno dannato le proposizioni eretiche senza limitazione e nude, come sono dagli eretici asserite, e massime che in materia di fede, per condannar un articolo, basta abbia un senso falso che possi indur in errore gli incauti. Parevano ambedue le opinioni raggionevoli. La prima, perché era giusto che si sapesse che senso era dannato; la seconda perché non era degnità del concilio limitare le proposizioni degli eretici.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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