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      E veramente, considerando questi particolari, convien non defraudare il cardinale della lode meritata, che sapesse dar sodisfazzione anco a' pertinaci in contrarie opinioni, e quei che vorranno rendersi di ciò maggiormente certificati, doveranno saper che, immediate dopo la sessione, fra Dominico Soto, principale tra' dominicani, si pose a scrivere tre libri, che intitolò De natura et gratia, per commentarii di questa dottrina, e con le sue esposizioni vi trovò dentro tutte le opinioni sue. Et uscita quella opera, fra Andrea Vega, piú stimato tra' francescani, diede in luce esso anco 15 gran libri per commentarii sopra gli 16 capi di quel decreto, e lo interpretò secondo l'opinione propria tutto; le qual 2 opinioni non solo hanno tra loro gran diversità quasi in tutti gli articoli, ma, in molti, espressa et evidente contrarietà. Et ambedue queste opere si viddero stampate l'anno 1548 e chi le leggerà, osservando che molto spesso dànno alle parole del concilio sensi alternativi e dubiosi, si maraveglierà come questi doi soggetti, i primi di dottrina e stima, che piú degli altri ebbero parte in quello, non fossero conscii dell'unico senso e vero scopo della sinodo: del quale avendo anco parlato diversamente quei pochi degli interessati che dopo hanno scritto, non ho mai potuto penetrare se quell'adunanza convenisse in un senso opur vi fosse solo unità di parole. Ma tornando al cardinale, come il decreto fu approvato da tutti in Trento, la mandò al pontefice, che lo diede a consultare a' frati et altri letterati di Roma, e da tutti fu approvato per la medesima raggione, che ogni uno lo poté intendere secondo il proprio senso.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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