er palliarla, anzi piú tosto farla apparire piú vergognosa, avendo i canonisti una massima che convince l'assordità, cioè ogni beneficio è dato per l'ufficio, [l']hanno esposto intendendo per ufficio le preci orarie del breviario, sí che sia data un'entrata di mille, di dieci mille e piú scudi per questo solo, acciò si pigli in mano un breviario e legga con quanta velocità può la lingua in sommessa voce, senza attender anco ad altro che alla prononcia delle parole. Ma la distinzione de' dottori e la provisione de' pontefici romani aummentarono in poco tempo l'abuso, imperoché, senza di quelle, alcuno pur de' beneficiati semplici si sarebbe fatto conscienzia, che con quelle ogni uno ha giustificato l'abuso per cosa lecita. E quanto a' curati, introdusse la dispensa ponteficia, non mai negata a chi la ricerca in quel modo, che fa impetrar ogni cosa a Roma, onde i soli poveri e quelli che ne ricevano commodo risedevano, e l'abuso prima in minima parte per leggi ponteficie rimediato, per le dispense non solo salí al colmo, ma si sparse anco fuori infettando la terra. Dopo i moti della Germania nella religione, che diedero occasione di parlare e desiderare riforma, ascrivendo ogni uno il male alla negligenza e poca cura de' prelati, e desiderando vedergli al governo delle chiese, detestando le dispense, cause dell'assenza, furono introdotti discorsi dell'ubligazione loro, et alcuni uomini pii, fra quali frate Tomaso Gaetano cardinale, affermarono l'obligo della residenza esser de legge divina: et avvenne, come in tutte le cose occorre, che la passione precedente persuade l'opinione piú rigida e l'ubligazione piú stretta e la disubligazione piú difficile, quest'era dandogli vigor di legge divina.
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