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      to non servirebbe a risolvere la dubitazione proposta et a trovare quale fosse il concilio; poiché sarebbe dargli unità di parole e contrarietà d'animi. Ma quello che è narrato in questo particolare, et avvenne forse in molte materie, non occorreva nel dannare le openioni luterane, dove tutti convenivano con una unità isquisita.
      Non è da tralasciare in questo proposito un'avvertenza dell'istesso Catarino, scritta alla sinodo nel medesimo libro, meritando l'autore di non esser defraudato dall'invenzione sua. Egli considerò esser repugnante il dire che l'uomo riceve volontariamente la grazia e che non è certo d'averla; perché nissun può volontariamente ricevere cosa che non sa essergli data, e senza esser certo di riceverla.
     
     
      [Congregazione per istabilir la materia della seguente sessione. Si risolve di trattar de' sacramenti, e, per riforma, degli abusi intorno al ministerio d'essi e di alcuni capi della residenza]
     
      Ma tornando alle cose conciliari, il dí seguente la sessione si ridusse la congregazione generale per deliberare et ordinare la materia da digerire per la sessione futura, e quanto alla parte spettante alla fede, essendo già deliberato di seguire l'ordine della confessione augustana, si faceva inanzi il capo del ministerio ecclesiastico, il quale i luterani dicono esser autorità d'annonciare l'Evangelio e ministrare i sacramenti, et attendendo alcuni la prima parte, proponevano che si trattasse della potestà ecclesiastica, dicchiarando tutte quelle fonzioni spirituali e temporali che Dio gli ha concesso sopra i fedeli, le quali da' luterani erano negate; e questo piaceva all'universale de' prelati, perché era materia di facil intelligenza, senza spinosità scolastica, e dove averebbono potuto avere la parte loro.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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