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      Per l'altra parte si diceva essere necessario stabilire per articolo che i sacramenti proprii non sono né piú né meno, per reprimere l'audacia, cosí de' luterani, che gli fanno ora 2, ora 3, ora 4, come anco di quelli che eccedono i 7, e se ne' padri si trova alcune volte numero maggiore et alcune volte minore, questo esser nato perché allora, inanzi la determinazione della Chiesa, era lecito ricevere la voce ora in piú ampio, ora in piú stretto significato. E qui per stabilire il proprio e, come i scolastici dicono, la sufficienza di questo settenario, cioè che né piú, né meno sono, fu usata longhezza noiosa nel racconto delle raggioni dedotte da 7 cose naturali, per quali s'acquista e conserva la vita, dalle 7 virtú, da' 7 vizii capitali, da' sette difetti venuti per il peccato originale, da' sei giorni della creazione del mondo e settimo della requie, dalle sette piaghe d'Egitto, et anco da' sette pianeti, dalla celebrità del numero settenario e da altre congruità usate da' principali scolastici per prova della conclusione; e molte raggioni, perché le consecrazioni delle chiese, de' vasi de' vescovi, abbati et abbadesse e monache non siano sacramenti, né l'acqua benedetta, né il lavar de' piedi di san Bernardo, né il martirio, né la creazione de' cardinali o la coronazione del papa.
      Fu raccordato che per raffrenare gli eretici non bastava condannare l'articolo, chi non nominava anco singolarmente ogni uno de' sacramenti, acciò qualche mal spirito non escludesse alcuno de' veri e sostituisse de' falsi.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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