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      Degno era sentire che cosa intendevano fosse, e dove situato, per le molte e varie openioni de' scolastici, ponendolo alcuni qualità, fra quali erano 4 openioni, secondo le quattro specie della qualità. Chi lo disse una potestà spirituale, altri un abito o disposizione, altri una spiritual figura, e non era senza approbatori l'openione che fosse una qualità sensibile metaforica. Chi la volse una real relazione, altri una fabrica della mente, restando a questi il dicchiarare quanto fosse lontano dal niente. Del soggetto dove stia, la stessa varietà era molesta, essendo posto da chi nell'essenza dell'anima, da chi nell'intelletto, da altri nella volontà e non mancò chi gli diede luogo nelle mani e nella lingua. Era parer di fra Gieronimo portughese dominicano che si statuisse tutti i sacramenti imprimere una qualità spirituale inanzi che sopravenga la grazia, quale essere de doi generi: una che mai si può scancellare, l'altra che può perdersi e racquistarsi; quella chiamarsi carattere, questa esser un certo ornamento. I sacramenti che donano la prima, non replicarsi, poiché il suo effetto sempre dura; quelli che danno l'ornato, replicarsi quando il loro effetto è perduto; cosa di bell'apparenza, ma da pochi approvata, per non trovarsi altro autore di quell'ornato che san Tomaso, qual anco, se ben lo partorí, non lo giudicò degno d'educazione. Ma quantonque tutti concordassero in questo generale, che tre sacramenti hanno il carattere, alcuni usarono modestia, dicendo doversi approbare come cosa piú probabile, non però necessaria; in contrario altri, che era articolo di fede, per averne fatto menzione Innocenzio III e per esser poi cosí definito dal concilio fiorentino.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Gieronimo Tomaso Innocenzio III