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      Sia un tristo prete che finga, e non abbia intenzione di ministrare il vero battesmo ad un fanciullo, questo poi, fatto uomo, sia creato vescovo d'una gran città e vivi in quel carico molti anni, sí che abbia ordinato gran parte de' preti; bisogna dire che quello, come non battezato, non è ordinato, né meno sono ordinati i promossi da lui, onde in quella gran città non vi sarà il sacramento dell'eucaristia, né della confessione, che non può esser senza il vero sacramento dell'ordine, né questo senza il vero vescovo, né può ricevere l'ordine chi non è battezato; ecco per malizia d'un ministro in un solo atto milioni di nullità de' sacramenti; e chi vorrà che Dio supplisca con la sua onnipotenza in tanta frequenza e vorrà che con rimedii estraordinarii provegga alle cose quotidiane, piú tosto farà credere che Dio, per sua providenza, abbia provisto che simil accidenti non possino occorrere. Però, diceva il vescovo, ad ogni inconveniente Dio ha proveduto con aver ordinato che sia vero sacramento quello che è amministrato col rito instituito da lui, se ben interiormente il ministro portasse altra intenzione: aggionse però che ciò non repugna alla dottrina commune de' teologi et alla determinazione del concilio fiorentino, che l'intenzione si ricerca, perché ciò s'intende non dell'interna, ma di quella, che per l'opera esteriore si manifesta, se ben interiormente vi fosse una contraria; e cosí sono levati tutti gli inconvenienti che altrimenti sarebbono innumerabili. Molte altre raggioni addusse per prova, et in fine portò un essempio scritto da Sozomeno: che essendo ridotti i putti d'Alessandria al mare per giocar tra loro, si diedero ad immitare scherzando le azzioni solite farsi in chiesa, et Atanasio, creato da loro vescovo del gioco, battezò altri fanciulli non prima battezati; la qual cosa intesa da Alessandro, vescovo alessandrino di celebre memoria, si conturbò e, chiamati i putti, et interrogato quello che il finto vescovo aveva loro fatto e detto, et essi risposto, et inteso che tutto 'l rito ecclesiastico fu osservato, con conseglio d'altri sacerdoti, approvò il battesmo, la qual approbazione non si potrebbe sostenere, quando si ricercasse una intenzione tale, come gli altri dicevano, ma sí ben nel modo ch'egli esprimeva.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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