Il nono e decimo, pertinenti al battesmo di Giovanni, molti erano di parere che fossero tralasciati, poiché non parlandosi di quelli della legge vecchia, meno conveniva parlar di quello che fu intermedio, essendo lo scopo di trattare de' sacramenti della nuova legge. Ma dall'altra parte fu detto che la mente degli eretici non è di alzare il battesmo di Giovanni al pari di quello di Cristo, ma di abbassare quello di Cristo a quel di Giovanni, inferendo che sí come questo non dava la grazia, ma era pura significazione, cosí anco il nostro; il che è formalissima eresia.
Nell'undecimo, de' riti, volevano alcuni che si distinguessero i sostanziali dagl'altri, dicendo che quei soli non si possono tralasciare senza peccato. Altri volevano escludere il caso della necessità solamente, fuor della quale non fosse lecito tralasciare manco i non sostanziali, poiché avendogli la Chiesa, che è retta dallo Spirito Santo, instituiti, hanno necessità per il precetto, se ben non per la sostanza del sacramento. Allegarono molti capitoli de' pontefici e concilii che di alcuni di quei riti parlano; i quali tutti resterebbono vani, quando fosse concessa libertà ad ogni uno di far mutazione. Quella parte che dell'immersione parla, se ben è piú espressa figura della morte, sepoltura e risurrezzione di Cristo era nondimeno da tutti dannata, con allegare molti luoghi de' profeti, dove si parla d'aspersione o effusione d'acqua, quali tutti literalmente dicevano doversi intendere del battesmo.
Contra quei tre, che del battesmo de' putti parlano, fu il parere di tutti con allegare la dottrina degl'antichi padri e delli scolastici, e molte invettive furono fatte contra Erasmo, attribuendogli l'invenzione del decimoquinto, qualificandola per empia e perniciosa, e che aprirebbe una via d'abolir afatto la religione cristiana: aggiongendo che, se i fanciulli degli ebrei circoncisi, venendo all'età, erano debitori di servare tutta la legge et erano puniti per le trasgressioni, molto piú era cosa giusta costringer i figli de' fedeli ad osservare la cristiana; che meritamente l'università di Parigi aveva condannato quell'articolo e la sinodo lo doveva condannare.
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