E per allora, vivendo tuttavia i canoni antichi che uno non fosse a doi titoli ordinato, nissun poteva aver se non un beneficio. Ma succedendo per le guerre o inondazioni la diminuzione delle entrate, sí che non restassero sufficienti per il vitto, era quel beneficio conferito a chi un altro [ne] teneva; ad un tale, però, che potesse attendere ad ambidoi. Il che s'introdusse fare non a favor del beneficiato, ma della chiesa, la qual non potendo aver un proprio ministro, avesse almeno qualche altro servizio che gli potesse esser prestato. Sotto pretesto che un beneficio non fosse sufficiente al vitto e non si trovasse chi gli servisse, s'allargò a concederne piú ad uno, quantonque non apparisse necessario per servizio delle chiese, e pian piano, levata la maschera, non s'ebbe per vergogna far l'istesso a favor del beneficiato; di che ricevendo il mondo scandalo, convenne moderare et onestare l'introduzzione; laonde, poiché si vedeva accettata la distinzione di obligati alla residenza e non obligati, fu aggionta un'altra de' compatibili et incompatibili; chiamando incompatibili tra loro quelli di residenza, e compatibili gli altri con questi e tra loro: sempre però al color dell'onestà, era riservato il primo luogo con la glossa de' canonisti che piú beneficii non siano dati, se non quando uno non basta per vivere. Ma questa sufficienza la tagliavano molto larga, proporzionandola non alla persona, ma anco alla qualità: non avendo per sufficiente ad un prete dozenale se non fosse bastante per sé, per la famiglia de' parenti, per tre servitori et un cavallo; ma se fosse nobile overo letterato tanto piú. Per un vescovo è maraviglia quanto l'allargano per il decoro che gli convien tenere.
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