Pagina (488/1561)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Misero in considerazione che sarebbe bene far qualche riforma in Roma con effetto, e publicarla inanzi la sessione. Mandarono anco le censure de' spagnuoli, ponderando quanto importasse il tentativo loro e dove all'avvenire potesse arrivare, non essendo verisimile che tanto ardissero senza l'appoggio e fomento e forse anco incitamento di qualche gran prencipe, facendo instanza di ricever commandamento di quello che dovevano fare e dicendo che sarebbe parer loro di persistere e non cedere in parte alcuna, cosí per l'importanza delle cose, come per non lasciare aprire questo passo, che possino i prelati, per sedizione e forza, ottener quello che non gli è concesso spontaneamente; che sarebbe un dependere dalla mercé loro et incorrer pericolo di qualche sinistro accidente; che per quanto doverà passar nelle disputazioni non erano per lasciarsi superare. Ma in fine dopo le disputazioni, se i contrarii non vorranno cedere sarà forza venire al piú e manco voti, i quali nel concluder non si ponderano, ma si numerano; però, non convenendo mettersi ad alcun rischio, ma ben certificarsi di restare superiori nel giorno della sessione, sarebbe necessario commandare strettamente a quelli che sono andati a Venezia, sotto pretesto di fare il principio di quaresima nelle loro chiese, ma con intenzione forse di non tornar piú, che tornassero subito e senza replica; perché nella sessione seguente starà quasi tutta l'importanza della riforma, massime in quella parte, che è tra 'l pontefice et i vescovi, e secondo che succederà questa volta agli ammutinati, cosí o pigliaranno animo d'opporsi nelle altre occasioni, o si renderanno quieti et obedienti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Roma Venezia