Sopra che furono maggiori difficoltà di prima: nel proemio, per una eccezione qual diceva: "salva sempre in tutte le cose l'autorità apostolica". Da ogni stolido sarebbe stato conosciuto dove mirava, ché non inseriva se non una pertinace ostinazione negli abusi, mentre si trattava rimediargli, conservando le cause. Però nissun ardí opporsegli, se non il vescovo Badacoz, il qual disse che aveva bisogno di dicchiarazione, perché il concilio non doveva, né poteva intaccar l'autorità d'alcuno, non che della Sede apostolica, riconosciuta per capo da tutti li catolici, ma che le parole poste in quel luogo pareva significassero che in Roma si dovesse procedere in quelle materie al modo di prima e che la regolazione non avesse vigore sopra le dispense et altri modi, con quali è stata sempre enervata l'autorità de' canoni vecchi. In difesa dell'eccettiva era detto che le leggi de' concilii non sono come le naturali, dove il rigore e l'equità sono una medesima cosa; che elle sono soggette al difetto commune di tutte le leggi, che per l'universalità conviene siano dall'equità regolate ne' casi non preveduti e dove l'esseguirle sarebbe ingiusto. Ma non essendovi sempre concilio, al quale si possi per questo ricorrere, né meno quando ben vi è, avendo modo d'attender a questo, esser necessaria l'autorità ponteficia. Ma si replicava che avendo tutte le leggi il difetto dell'universalità, nondimeno tutte si promolgano senza metterci dentro eccezzioni; che cosí si debbe anco al presente fare, perché il porvela non è altro, se non un dire che per l'ordinario, e non ne' casi rarissimi et improveduti, il papa possi dispensare in contrario.
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Badacoz Sede Roma
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