[Si celebra la settima sessione: canoni de' sacramenti in generale e del battesmo in particolare e della confermazione]
Accommodati i decreti, se ben con le difficoltà narrate, e venuto il 3 marzo, e con solito ordine ridotti i prelati in chiesa per celebrar il consesso, fu cantata la messa da Giacomo Cocco, arcivescovo di Corfú. Doveva far il sermone Coriolano Martirano, vescovo di San Marco, il qual per i disgusti ricevuti nella congregazione, non parendo che fosse decoro d'intervenirvi e non persistere nella medesma opinione, né essendo sicuro il contradire nel publico consesso, elesse di finger indisposizione e rimanersene, onde si restò per quella mattina senza sermone, come se nel numero de' sessanta vescovi e trenta frati teologi, essercitati nel predicare, non vi fosse uno atto a dire quattro parole con premeditazione di quattro ore. E negli atti fu notato che non fu fatto sermone per esser rauco il vescovo di San Marco a ciò deputato; e cosí si mandò anco in stampa: il che, sí come non si debbe attribuire se non ad una maniera dolce del secretario che scrisse, cosí è fermo documento che allora non si pensava dovere venire tempo quando si stimasse che tutte le azzioni di quell'adunanza fossero pari a quelle degli apostoli, quando erano congregati aspettando la venuta dello Spirito Santo.
Ma finita la messa e le altre ceremonie, li due decreti furono letti. Il primo, appartenente alla fede, conteneva in sustanza: che per complemento della dottrina definita nella precedente sessione conveniva trattar de' sacramenti, et a fine di estirpar l'eresie eccitate, la sinodo per ora vuol statuire li seguenti canoni per aggiongere poi gli altri al suo tempo.
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