Sentiva in tante molestie allegrezza d'esser liberato dal timore del concilio. Lodava sopra modo la risoluzione del cardinale del Monte, dal quale riconosceva questo bene. Deliberò di mandar in Francia Gieronimo Boccaferro, romano, cardinale di San Georgio, in apparenza per dolersi col re della morte del padre e rallegrarsi del principio del suo regno, ma con commissione di trattar intelligenza e confederazione. Diede il pontefice al legato amplissima potestà di conceder al re ogni dimanda nella materia beneficiale, senza aver risguardo alcuno a' decreti del concilio tridentino; e per esser pronto a ricever ogni occasione che nascesse in Germania di implicare l'imperatore in difficoltà, et accioché in dieta non fosse presa qualche deliberazione a suo pregiudicio, mandò Francesco, cardinale Sfondrato per legato, con instruzzione di trattare con gl'ecclesiastici e tenergli in devozione, e propor anco diversi partiti a Cesare per fermar il concilio in Bologna, dal quale, quando fosse stato in luogo non a sé soggetto, temeva piú che delle arme, quali Cesare avesse potuto mover in Italia.
[Sedizione a Napoli per l'Inquisizione introdotta]
Fu in questo tempo in Napoli una sedizione gravissima, avendo voluto don Pietro di Toledo, vicerè, introdur in quel regno l'Inquisizione secondo il costume di Spagna; repugnando i napolitani, che prima con voci sediziose gridarono per Napoli: "Viva l'imperatore e muora l'inquisizione"; poi, adunati insieme, avevano eletto un magistrato che gli difendesse, e dicevano essersi resi al re Catolico con espressa convenzione che le cause d'eresia fossero giudicate da' giudici ordinarii ecclesiastici, e non fosse introdotto special ufficio d'Inquisizione.
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