Che l'imperatore, avuta la vittoria, sollecitò in molti modi il pontefice, pregandolo a fargli ritornar in Trento, mostrando li scandali e pericoli imminenti se il concilio non si finisca in quella città, e fra tanto operò nella dieta d'Augusta che tutti i tedeschi si sottomettessero al concilio. Mandò finalmente il cardinale di Trento a Sua Beatitudine a significargli questo e pregarla a far tornar il concilio in Trento. Fece anco andar il Mendozza a Roma per far l'istesso ufficio. Che il pontefice ha interposto tempo per trattare con essi congregati, quali hanno dato una risposta vana, capziosa, piena d'inganni, degna che il pontefice la dannasse, il qual però l'ha approvata e seguita, chiamando la congregazione bolognese, che è illegitima, con nome di generale concilio, dandogli tanta autorità che essa medesima non ha saputo tanta arrogarsene. Certa cosa esser che il concilio congregato in Trento non si poteva trasferire, se non per urgente necessità, diligente discussione e consenso di tutti; che con tutto ciò, essi asseriti legati e gl'altri precipitosamente erano usciti di Trento, finte certe febri et infezzioni d'aria, e testimonii affettati de' medici, quali l'evento ha mostrato che non erano cause manco di vano timore. Che quando anco vi fosse stata necessità di farlo, conveniva trattare prima col papa e con l'imperatore, che ha la tutela de concilii. Ma tanta fu la loro fretta, che non consultarono manco con loro medesimi. Che era debito ascoltar et essaminar le contradizzioni e pareri di quei padri che parlavano per conscienza, i quali, se ben erano manco di numero, dovevano esser preferiti come piú savii.
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