E perché nell'ultimo capo si concede di levar le ceremonie superstiziose, riserva a sé la dicchiarazione di quel capo e di tutte le altre difficoltà che nascessero. Il decimoquinto giorno di maggio fu recitato il libro nel publico consesso: non si pigliarono i voti di tutti secondo il consueto, ma l'elettor solo si levò e, come in nome commune, ringraziò Cesare; il quale pigliò quel ringraziamento per un'approbazione et assenso di tutti. Da nissun fu parlato, ma a parte poi molti de' prencipi che già seguivano la confessione augustana dissero di non poterla accettare, et alcune delle città ancora dissero parole che significavano l'istesso, se ben per timor di Cesare non parlavano apertamente. Fu il libro per ordine dell'imperatore stampato in latino e tedesco, poi anco tradotto e stampato in italiano e francese.
[Cesare fa publicar una riforma]
Oltra di questo, a 14 di giugno publicò Cesare una riforma dell'ordine ecclesiastico, la qual da' prelati et altre persone dotte e religiose era stata con maturità digesta e raccolta. Quella conteneva 22 capi: dell'ordinazione et elezzione de' ministri; dell'officio degl'ordini ecclesiastici; dell'officio di decani e canonici; delle ore canoniche; de' monasterii; delle scuole et università; degl'ospitali; dell'officio del predicatore; dell'amministrazione de' sacramenti; dell'amministrazione del battesmo; della amministrazione della confermazione; delle ceremonie; della messa; dell'amministrazione della penitenzia; dell'amministrazione dell'estrema unzione; dell'amministrazione del matrimonio; delle ceremonie ecclesiastiche; della disciplina del clero e del popolo; della pluralità de beneficii; della disciplina del popolo; della visita; de' concilii; della scomunica.
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