Erano li cardinali divisi in tre fazzioni: imperiali, francesi e dependenti del morto papa et in conseguenza de' nepoti. Gli imperiali portavano il cardinale Polo et i francesi Salviati. Ma non solo nissuna di queste parti era sufficiente d'includere l'elezzione, ma neanco potevano tra loro convenire per i contrarii rispetti de' prencipi loro. La parte de' Farnesi era per venir all'inclusiva, sempre che avesse aderito ad una delle altre; si contentavano del cardinale Polo per la bontŕ della sua natura e per li continui ossequii al papa et al cardinale Farnese; ma oppugnandolo il cardinale teatino che fosse macchiato delle opinioni luterane, fece ritirar molti. A Salviati il Farnese non aderiva et era risoluto di non consentire se non in creatura di suo avo. Gli interessi delle fazzioni erano cosí grandi che il rispetto dell'anno santo e l'aspettazione di tanto popolo, il qual anco quel giorno stette adunato sino a notte intiera, non potero prevalere.
Finalmente la parte del Farnese, aiutata da' francesi, prevalse e fu creato papa Giovanni Maria di Monte, che era stato legato al concilio in Trento et in Bologna, nel quale Farnese concorse come in fedele servitore suo e dell'avo, et i francesi come in riputato inclinato alle cose del suo re et alieno dall'imperatore per causa della translazione del concilio. Né gli imperiali furono contrarii, per aver Cosmo, duca di Fiorenza, fatto fede che egli non era francese, se non per quanto la gratitudine debita al papa l'aveva costretto, agl'interessi del quale gli pareva esser suo debito aderire; onde, levata quella causa, s'averebbe portato verso il giusto.
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