Molti ancora amavano in lui la libertà della natura, aliena dall'ipocrisia e dissimulazione et aperta a tutti. Egli immediate dopo l'elezzione, conforme a quello che era capitolato, giurò di proseguire il concilio. Fu eletto di febraro e coronato a' 23, et a' 25 aprí la porta santa.
[Il papa rinuova il trattato di rimetter il concilio in Trento. Umori naturali e politici del papa]
L'imperatore, vedendo le cose della religione in Germania non caminar a modo suo, sperando pure con la presenza sua superare le difficoltà, intimò la dieta per quell'anno in Augusta e mandò Luis d'Avila al pontefice per congratularsi con lui dell'assonzione sua et a ricercarlo di rimetter in piedi il concilio. A che correspondendo il pontefice con altretanta cortesia, fece grand'offerte della sua benevolenza; ma al fatto del concilio rispose parole generali, non essendo ancora in se stesso risoluto, e di questo medesimo parlò col cardinale di Ghisa, che doveva tornar in Francia, con la medesima irresoluzione, ma ben affermando che non sarebbe passato a farlo se non communicato prima ogni cosa col re di Francia. Et al cardinale Pacceco, che spesso ne tenne con lui proposito, et agli altri imperiali diceva che sarebbe stato facilmente d'accordo con l'imperatore in questo particolare tutte le volte che si caminasse con sincerità, e che il concilio si dovesse fare per confondere gl'eretici, per favorire le cose dell'imperatore e non per disfavorire la Sede apostolica, sopra che aveva molte considerazioni, che a suo tempo averebbe fatto intender a Sua Maestà. Diede presto saggio qual dovesse esser il suo governo, consummando i giorni intieri ne' giardini e dessignando fabriche deliziose e mostrandosi piú inclinato a' diletti che a' negozii, massime ch'avessero congiunta qualche difficoltà. Le quali cose avendo accuratamente osservato don Diego, ambasciatore cesareo, scrisse all'imperatore che sperava dover riuscire facilmente ogni negoziazione che Sua Maestà avesse introdotta col papa, imperoché, come vago de' diletti, s'averebbe fatto far tutto quello che l'uomo avesse voluto, mettendogli paura.
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