Et erano 4. La prima, che era necessaria l'assistenza del re Cristianissimo e l'intervenzione de' prelati del suo regno, senza le quali cose il concilio averebbe poca riputazione e si potrebbe temer di far nascer un concilio nazionale, o perder la Francia; non doversi ingannar se stessi che, sí come il luogo di Trento è molto confidente a Sua Maestà Cesarea, cosí è troppo diffidente alla Cristianissima, e però doversi trovar modo d'assicurarla. Che communicasse all'imperatore il modo trovato, il quale, quando non bastasse, sarebbe necessario che Sua Maestà ci aggiongesse qualch'altra cosa. La seconda considerazione, per le spese che converrà far alla camera apostolica, essausta e carica de debiti, per i legati e per altri straordinarii che porta seco il concilio, e parimente per le spese che i prelati italiani poveri non possono sostener in quel luogo: per il che converrà calcular ben il tempo, cosí dell'incomminciare, come del proceder inanzi, sí che non si spendi un'ora invano; altrimente la Sede apostolica non potrà supplire al dispendio, né si potrà ovviare che i prelati italiani non diano nell'impazienza, come l'esperienza per il passato ha insegnato. Oltra che non ci è la degnità della Sede apostolica tener i suoi legati oziosi e su le ancore e senza frutto. Perilché esser necessario che, inanzi si venga all'atto, Sua Maestà si assicuri ben dell'intenzione et obedienza cosí de' catolici di Germania, come de' protestanti, stabilendo le cose di nuovo nella dieta e facendo espedir li mandati autentici delle terre e de' prencipi, obligandosi Sua Maestà e tutta la dieta insieme all'essecuzione de' decreti del concilio, acciò la fatica, spesa et opera non riesca vana e derisa, et anco per levar con questo ogni speranza a chi pensasse dar disturbo.
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