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      Soggiongendo, però, non aver voluto che fosse posta negl'atti, perché da quei prencipi aveva avuto parola che non si sarebbono scostati dal suo volere: e però poteva affermare al pontefice che tutta Germania si contentava del concilio. Trattò poi piú strettamente Cesare co' principali ecclesiastici, proponendo che si dasse principio inanzi Pasca e che vi andassero in persona, e avutone promessa dagl'elettori, sollecitò il pontefice di venir all'atto della convocazione per Pasca, o almeno immediate dopo, poiché aveva per stabilito il consenso di tutta Germania; il qual per fermar meglio ancora, pregava Sua Santità che, formata la bolla, prima che publicarla, mandasse la minuta, acciò con quell'occasione egli potesse (fattala veder a tutti nel recesso) ordinar il decreto et operare che fosse da tutti ricevuto.
     
     
      [Il papa manda la bolla della convocazione in dieta]
     
      Al pontefice pareva che niente fosse concluso delle cose da lui proposte, mentre non era deciso che i decreti fatti fossero ricevuti: non voleva che nel bel principio del concilio si mettesse questo in disputa, perché era chiaro l'essito, cioè che si consummerebbe molto tempo senza niente fare, in fine si dissolverebbe senza conclusione. Era cosa chiara da veder che la disputa generale se si dovevano ricevere, tirava una particolare di ciascuno, e che egli non averebbe potuto interporsi, che sarebbe stato allegato per sospetto, come quello che fu presidente et autore principale. L'insister maggiormente con l'imperatore che questo ponto fosse deciso, era dargli disgusto grande e metterlo in difficoltà insuperabili.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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