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      so, e che né egli, né il popolo o prelati di Francia potevano restar obligati a' decreti di quello. Anzi protestava appresso di voler venir a' rimedii usati da suoi antecessori in simil occorrenze, non per levar l'osservanzia debita alla Sede apostolica, ma riservandola a tempi migliori, quando fossero deposte le arme contra lui prese con poca onestà, ricchiedendo dalla Santità Sua che quella protesta fosse registrata, e datagliene copia da poter usare. Le qual cose tutte, già protestate in Roma, voleva che parimente fossero protestate in Trento con la medesima instanza e fossero registrate negl'atti di quell'adunanza e fattone publico istromento per potersene valer a tempo e luogo.
      Letta la protestazione, il promotore, avendo parlato il presidente, rispose in sostanza: alla santa sinodo esser grata la modestia usata dal re nella sua lettera; che non accetta la persona dell'abbate, se non in quanto sia legitima, ma gli intima d'esser nel medesimo luogo a 11 d'ottobre per ricever la risposta che farà alle lettere regie, e proibisce a' notari di poter far istromento della presente azzione, salvo che giontamente col secretario del concilio. Né restando altro che fare, fu finita la sessione. Dimandò poi l'abbate documento dell'azzione, ma non lo puoté ottenere.
      Quando da Termes fu protestato in Roma, quantonque quell'atto non passasse a notizia de molti, fu creduto che il pontefice dovesse differir il concilio, il quale celebrato, repugnando una nazione tanto principale, non poteva se non partorir nuove divisioni.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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