Et il legato et i presidenti per l'autorità apostolica concessa gli danno facoltà et autorità di tener e legger tutti i libri proibiti a' teologi che doveranno parlare, ad effetto di trovar la verità e confutar et impugnar le opinioni false. Questa ordinazione non fu da' teologi italiani veduta con buon occhio: dicevano che era una novità et un danare la teologia scolastica, la quale in tutte le difficoltà si valeva della raggione; e perché non era lecito che si trattasse come san Tomaso, san Bonaventura et altri famosi? L'altra dottrina, che si dice positiva e sta in raccoglier i detti della Scrittura e padri, esser una sola facoltà di memoria, overo fatica di scrivere, et esser vecchia, ma conosciuta insufficiente e poco utile da' dottori, che da 350 anni in qua hanno difesa la Chiesa; che questa era un darla vinta a' luterani, perché quando si tratterà di varia lezzione e di memoria, essi sempre supereranno per la cognizione delle lingue e varia lezzione d'autori, alle qual cose non può attendere uno che vogli diventar buono teologo, al qual è necessario essercitar l'ingegno e farsi atto a ponderar le cose, e non a numerarle. Si dolevano che questo anco fosse un avergognargli appresso i teologi tedeschi, perché essi, soliti contender co' luterani, s'erano essercitati in quel genere di lettere che in Italia non era introdotto. Che quando s'avesse a parlar per vera teologia, s'averebbe veduto che niente sapevano; ma i presidenti aver voluto, per compiacer a loro, far questa vergogna alla nazione italiana; e se ben alcuni di loro ne fecero querimonia, poco giovò, perché all'universale de' padri piaceva piú sentir parlar in quel modo che intendevano, che con termini astrusi, come fecero nella materia della giustificazione e nelle altre già trattate.
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