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      [Si raccolgono gli anatematismi, ed è risoluto di aggiungere i capi di dottrina]
     
      Dopoi che ebbero tutti i teologi parlato, da' loro pareri raccolsero i padri deputati sette anatematismi, e proposti quelli nella congregazione generale, inanzi ad ogni altra cosa fu messo a campo che non era ben passar quella materia con soli anatematismi; che questo era non un insegnare, ma solo un confutare; che non avevano cosí fatto i concilii antichi, quali sempre avevano decchiarato la sentenzia catolica e poi dannata la contraria: l'istesso era ben riuscito a questo concilio nella materia della giustificazione, e se ben fu costretto nella sessione de' sacramenti mutar proposito per urgenti rispetti, esser piú da imitare quello che allora fu fatto con raggione, che quello che dopo fu mutato per necessità. Questa opinione era fomentata da' teologi italiani, i quali vedevano esser una via di ricuperar la riputazione perduta: imperoché sí come volevano i tedeschi e fiaminghi improvar le conclusioni con autorità, cosí per decchiararle e trovar le sue cause esservi bisogno della teologia scolastica, nella quale essi valevano. Prevalse questa opinione e si diede ordine che fossero formati i capi di dottrina e deputati padri per esseguirlo. Furono ridotti i capi a 8: della real presenzia, dell'instituzione, della eccellenzia, della transubstanziazione, del culto, della preparazione per ricever il sacramento, dell'uso del calice nella communione de' laici e della communione de' putti. Fu ancora proposto di far raccolta degl'abusi occorrenti e soggionger i rimedii.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561