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      Che le religioni monacali ben instituite hanno proibito ogn'appellazione, e questo è il rimedio vero. Chi non ha potuto gionger tanto alto, le ha moderate, concedendole tra il loro ordine con proibizione di quelle di fuori; cosa che riuscendo, come si vede, a tener in buona regola quei governi, farebbe l'istesso effetto ne' publici della Chiesa, quando le appellazioni restassero nella medesima provincia, e per effettuar questo e per raffrenar la malizia de' litiganti basta ridurle alla forma delle leggi communi, con proibir il salto di poter andar al supremo senza passar per gl'intermedii superiori e con vietare le appellazioni dagli articoli o decreti interlocutorii, con le qual provisioni le cause non anderanno lontane, non saranno tirate in longo, non intervenirà l'eccessiva spesa e gl'innumerabili gravami; et acciò i giudicii passino con sincerità, restituire li sinodali, non soggetti a tanta corrozzione, levando quei degl'ufficiali, de' quali il mondo è tanto scandalizato che non è piú possibile che la Germania gli sopporti.
      Non fu gratamente udito questo parere, se non da' spagnuoli e tedeschi; ma il cardinale et il noncio sipontino sentirono sommo dispiacere che cosí inanzi si passasse. Questo era un levar afatto non solo l'utile della corte; ma la degnità ancora; nessuna causa anderebbe a Roma et a poco a poco ogni uno si scorderebbe della superiorità del pontefice, essendo ordinario degli uomini non stimar quello superiore, l'autorità del quale non si tema o non se ne possi valere.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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