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      Con questo nuovo modo, che chiamavano positivo (voce italiana tratta dal vestir semplice e senza superflui ornamenti) si dava nell'inezzie. Allegando la divina Scrittura, furono portati tutti i luoghi de' profeti e de' salmi, massime dove si trova il verbo "confiteor" et il suo verbale "confessio", che nell'ebreo significa lode o piú tosto religiosa professione, e strassinati al sacramento della confessione, e quello che meno era in proposito, tirate dal Vecchio Testamento figure per mostrare che era presignificata, senza alcun risguardo se si applicavano con similitudine; e quello si teneva piú dotto che piú portava in tavola! Tutti i riti significativi d'umilità, dolore e pentimento usati da confitenti si chiamavano arditamente tradizioni apostoliche; furono narrati inumerabili miracoli antichi e moderni, avvenuti in bene a' devoti della confessione et in male a' negligenti e sprezzatori. Furono piú volte recitate tutte le autorità allegate da Graziano, con dargli però varii e diversi sensi, secondo il proposito, et aggiontone anco delle altre; e chi sentiva a parlare quei dottori non poteva concludere se non che gli apostoli e gl'antichi vescovi mai facessero altro che o star in ginocchia a confessarsi, o sentati a confessar altri: in somma quello in che tutti terminavano e che piú faceva in proposito era il concilio fiorentino. Tra le memorie non si vede cosa degna d'esserne fatta particolar menzione, la qual non s'abbia da dire recitando la sostanza della dottrina; ma questo era necessario non tacere.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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