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      Il legato et i presedenti intendendo la ricchiesta e la fermezza de' protestanti mostrarono agl'ambasciatori cesarei quanto fossero le loro dimande aliene dal giusto e conveniente; imperoché nella forma del basileense non trovarono mai a' boemi esser stato concesso che nel concilio avessero voto decisivo, ma che la Scrittura e prattica della Chiesa e concilii e dottori che si fondano in quella siano giudici è detto, quantonque con parole alquanto differenti, perché la prattica della Chiesa è chiamata sotto il nome di tradizione apostolica, e quando si dice santi padri, s'intende ben che si fondano nella Scrittura, perché essi non fanno altri fondamenti. Il terzo, di celebrar gl'officii nelle case loro, s'intende, purché lo facciano che non sia saputo e senza scandalo. La proibizion che non sia fatta cosa in loro vituperio esser espressiva, quando si promette che non saranno in conto alcuno offesi. Però vedersi chiaro che, per trovar querele e cavillare, si lamentano senza causa, né essendovi speranza di contentargli, non restar altro se non dargli il salvocondotto secondo la minuta formata e lasciar al loro arbitrio il valersene o non usarlo. Il conte di Montfort replicò niente potersi far piú in servizio della publica causa che levargli li pretesti e cavilli e mostrargli al mondo inescusabili: onde, poiché in sostanza non era differenza della minuta alla forma di Basilea, per serrargli la bocca, si poteva copiar quella di parola in parola, mutati solo i nomi delle persone, luoghi e tempi.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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