Ma non essendo stata dal vescovo stimata questa apparenza d'onore, né volendo anteporre gli interessi austriaci a quei della sua patria, da' ministri di Ferdinando fu a' 18 decembre proditoriamente e crudelmente trucidato, sotto pretesto che avesse intelligenza con turchi. Questo successo commosse maravigliosamente tutti i cardinali, che si reputano sacrosanti et inviolabili: consideravano quanto importasse l'essempio che potesse esser ucciso un cardinale con finte calonnie overo anco per sospetti, et al papa, a cui da se medesimo dispiaceva l'istesso, aggionsero stimolo, mettendogli anco inanzi che quel cardinale era possessor d'un gran tesoro che aggiongeva ad un millione, e che quello doveva esser della camera, come di cardinale morto senza testamento. Per tutti questi rispetti il papa deputò cardinali sopra la cognizione dell'eccesso e furono stimati incorsi nelle censure Ferdinando e tutti i suoi ministri di Transilvania: furono mandati commissarii per far inquisizione a Vienna e, per non tornar piú a parlar di questo, dirò qui anticipatamente che, raffreddandosi, come è di costume i fervori, poiché non si poteva disfar quello che fatto era, per non metter a campo maggior moto, si processe con molta connivenza e con tutto che fosse fatto il processo come a Ferdinando metteva conto, non si provò cosa alcuna delle opposte al defonto, et il pensiero di tirar la eredità alla camera si mortificò, perché poco fu ritrovato a quello che si pensava, avendo il Martinuccio, che era uomo liberale, sempre speso in publico servizio tutto quanto aveva, e quello che s'era trovato essendo diviso tra i soldati; il papa decchiarò Ferdinando e tutti gl'altri, che non erano stati presenti alla morte, assoluti, con aggionta: se le cose dedotte in processo erano vere.
| |
Ferdinando Ferdinando Transilvania Vienna Ferdinando Martinuccio Ferdinando
|