Di che dolendosi i ministri cesarei, come che fosse metter in dubio la bontà di Ferdinando, il papa fece la sentenzia assoluta e quei soli che furono autori della morte andarono a Roma per l'assoluzione, se ben con tal modo, come se fossero stati autori di opera lodevole, con tutto che cosí in Ongaria, come in Roma si tenesse per certo che fosse l'assassinamento produtto da mandato di chi ne aveva interesse, secondo il celebre detto che d'ogni conseglio occolto quell'è l'autore che ne riceve giovamento. Ma questo eccesso non fu di beneficio alle cose di Ferdinando; anzi che per questa e per altre cause poco dopo egli fu totalmente di Transilvania escluso. Ma poiché non partiene al proposito mio parlar di questo, ritorno alle cose che passavano.
[Sermone in Trento d'ombra a' protestanti. Rumori di guerra]
Il giorno 7 di febraro, in dominica precedente la settuagesima, leggendosi l'Evangelio della zizania, fece il sermone Ambrosio Cigogna (e cosí è interpretato il suo cognome tedesco, Pelargo) dominicano, teologo dell'arcivescovo di Treveri; il quale, applicando il nome di zizania agli eretici, disse che conveniva tolerargli quando non si poteva senza pericolo di maggior male estirpargli. Questo fu riferito a' protestanti come se avesse detto che si poteva mancargli della fede data, e però nacque gran tumulto. Egli si difendeva dicendo ch'aveva parlato de eretici in genere, e non detto cosa di piú di quello che l'Evangelio medesimo propone; ma quando avesse anco detto che bisognasse estirpargli con fuoco, ferro, laccio et in qualonque altro modo, averebbe fatto quello che commandò il concilio nella sessione seconda: aver parlato modestissimamente, né potersi far sermone sopra quell'Evangelio senza dire quel tanto che da lui fu detto.
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