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      E l'imperatore, che sommamente desiderava effettuar questo matrimonio, dubitando che dal Polo potesse esser disturbato con la presenza sua in Inghilterra, inteso che era deputato legato, per mezo del cardinale Dandino, ministro ponteficio appresso di sé, operò che non partisse cosí tosto d'Italia, dicendo non esser tempo ancora ch'un legato apostolico potesse andar con degnità in Inghilterra. Né avendo fatto effetto la lettera del Dandino, ma essendosi il Polo messo in viaggio et arrivato sino in Palatinato, gli mandò Diego Mendoza incontra per fermarlo con l'autorità. Al cardinale parve cosa grave e si lamentò che la legazione ponteficia fosse trattenuta con danno della cristianità, del regno d'Inghilterra e con allegrezza della Germania. Per il che l'imperatore, per non dar tanta materia di parlar, lo fece andar a Brusselles e lo trattenne in Brabanzia sin che si finisse il matrimonio e tutte le cose fossero accomodate a gusto suo, e per colore l'implicò a trattar la pace tra sé et il re di Francia
     
     
      [Maria ristabilisce la dottrina, il rito e 'l dominio romano]
     
      Nel principio dell'anno 1554 mandò l'imperatore ambasciatori in Inghilterra per far la conclusione, e la regina, caminando inanzi a favore della religione antica, sotto li 4 marzo publicò altre leggi, restituendo la lingua latina nelle chiese e proibendo che maritati potessero essercitare le fonzioni sacre et ordinando a' vescovi di non far piú giurare a quelli che si ricevevano nel clero, secondo che Enrico determinato l'aveva, che il re fosse supremo capo della Chiesa anglicana e che il pontefice romano non avesse superiorità alcuna in quella, ma fosse solo vescovo della città di Roma.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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