Per il passato era parso unico rimedio il concilio generale, libero e pio, perché essendo la causa della fede commune a tutti i popoli cristiani, da tutti doveva esser trattata; e Cesare con tutte le sue forze s'era dato a questo, et aveva operato piú d'una volta che fosse convocato, ma non era tempo né luogo di dire per che causa da questo rimedio non s'era cavato frutto, essendo molto ben noto che si sapeva da quelli che vi erano intervenuti; ma ora, se gli piaceva di provar di nuovo il medesimo rimedio, bisognava trattar con levar gl'impedimenti che per il passato avevano deviato dal desiderato fine. Ma se anco per gl'accidenti occorrenti gli pareva di differir questo ad altro tempo, si poteva trattar d'usar gl'altri mezi. Quanto al concilio nazionale, per non esser a questi tempi il modo e la forma et il nome in uso, non si poteva veder come valersi. La via de' colloquii molte volte tentata non aver fatto frutto, perché ambe le parti hanno mirato piú al commodo privato ch'alla pietà et utilità publica. Con tutto ciò non è da sprezzar adesso, se si vorrà deponer l'ostinazione degl'affetti privati, la qual via egli consegliava di tentar un'altra volta, quando la dieta non avesse proposto qualche altra migliore.
Questa proposizione, insieme con le altre pertinenti alla pace e guerra de' turchi, fatta da Ferdinando fu stampata, acciò andasse per Germania e servisse per invito alla dieta, dove pochissimi erano andati: ma fu interpretata sinistramente per l'editto da lui medesimo publicato nelli Stati suoi, molto contrario a questa proposta, e piú per l'essecuzione, per quale erano stati scacciati piú di 200 predicatori di Boemia; et andò a Roma ancora, dove il pontefice maledicendo, secondo il solito suo, i colloquii e gl'inventori, si doleva di non poter trovar essito a queste difficoltà e dovere stare sempre o con un concilio, o con un colloquio, o con una dieta adosso; malediceva i suoi tempi pieni di tante angustie, lodando quelli de' secoli passati, quando i pontefici potevano vivere con l'animo quieto, senza star sempre in dubio dell'autorità sua.
| |
Cesare Ferdinando Germania Stati Boemia Roma
|