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      Riceveva nondimeno consolazione per gli avisi d'Inghilterra della perfetta soggezzione di quel regno alla sua obedienza e de decreti fatti a suo favore, e per le lettere di ringraziamento ricevute, con promessa che presto anderebbe solenne ambasciaria per ringraziarlo personalmente della paterna clemenzia e benignità e prometter l'ubedienza; di che allegro non si conteneva di motteggiare che godeva pur parte della felicità, sentendosi ringraziare da chi meritava esser ringraziato.
     
     
      [Giulio III muore, et è eletto Marcello II, il quale vuole concilio e riforma]
     
      Ma delle cose di Germania, quantonque avesse il papa poca speranza, per non trascurarle nondimeno et esser attento a tutte le aperture che potessero farsi di proponer modi per ridur gli sviati alla Chiesa, mandò alla dieta imperiale il cardinale Morone per legato, con instruzzione di metter sempre inanzi l'essempio d'Inghilterra, e con quello essortar la Germania a conoscer il suo fallo et a ricever la medesima medicina; e sopra il tutto divertire ogni colloquio e trattazione di religione. Non fu cosí presto gionto il cardinale in Augusta, che Giulio pontefice morí; di che l'aviso gli sopragionse 8 giorni dopo arrivato: si partí egli perciò l'ultimo di marzo insieme col cardinale d'Augusta per ritrovarsi all'elezzione del nuovo papa.
      Fu creato inanzi l'arrivo loro in Roma pontefice, a 9 d'aprile, Marcello Cervino, cardinale di Santa Croce, uomo di natura grave e severa, d'animo costante, qual volle dimostrare nella prima azzione del pontificato, con ritener il nome medesimo e significar al mondo di non esser fatto un altro per la degnità ricevuta, cosa a ponto opposita a quello che da tanti suoi precessori fu fatto; imperoché dopo quel tempo, quando si diede principio alla mutazione di nome per esser assonti al pontificato tedeschi, nominati con vocaboli all'orecchie romane insoliti, i seguenti servarono l'uso di mutar il nome, per significar con quello d'aver mutato gl'affetti privati in pensieri publici e divini: dove questo pontefice, per dimostrar di aver anco in stato privato avuto pensieri degni del pontificato, con ritener l'istesso nome volle mostrar immutabilità. Un'altra simile azzione fu che, essendogli presentati i capitoli fatti in conclavi per giurare, rispose esser quel medesimo che pochi dí prima aveva giurato, e voler servargli con fatti, non con promissioni.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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