Gli disse anco chiaramente che quanto prima si mettesse ordine di ritornar in uso l'essazzione del danaro di san Pietro, per qual causa egli, secondo il costume, averebbe mandato un essattore; che quel carico d'essattore era stato essercitato 3 anni da lui, mandato a questo effetto in Inghilterra con molta sua edificazione, vedendo la prontezza nel popolo e ne' plebei maggiormente; gli inculcava che non potevano sperare che da san Pietro fosse loro aperto il cielo, mentre che usurpassero le cose proprie di quel santo in terra. Questa relazione, fatta alla regina con molti altri ufficii che successivamente erano da Roma continuati, fecero che ella s'adoperò con tutti gli spiriti a questo. Ma perché molti della nobiltà, e massime de' piú grandi, avevano incorporato diverse entrate nella case loro, non si poté esseguire. Essa ben restituí tutte le decime e qualonque cosa ecclesiastica applicata al fisco regio dal fratello e dal padre. Gl'ambasciatori partirono da Roma molto lodati e favoriti dal papa per la sommissione da loro usata, modo col quale facilmente s'acquistava la sua grazia.
Immediate dopo la creazione del nuovo pontefice, gl'imperiali et i francesi a gara usarono ogni arte per acquistarselo. Ma il cardinale di Lorena, che molto ben penetrava l'umore, lo confermò nell'affezzione francese, dicendogli in consistoro, oltre diversi ufficii fatti in privato, che il re conosceva la Chiesa gallicana aver bisogno di riforma et esser parato d'aiutar Sua Santità, o mandando i prelati al concilio, se ella giudicava ben, o in qualonque altro modo gli fosse parso piú opportuno.
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