[La dieta d'Augusta, dopo molte contese, fa il decreto della pace di religione]
Fra tanto si proseguí la dieta in Germania, non senza contenzioni, le quali maggiori sarebbono state, se il cardinale Morone fosse restato presente, cosí per gl'ufficii che averebbe fatto, come per le sospizzioni già concette nell'animo de' protestanti, che fosse mandato solo per fine d'opporsi a' commodi loro; e già era per tutto publicato che Roma si trovava piena di speranza di ricever presto sotto il giogo la Germania come l'Inghilterra. Partito il cardinal, fu prima difficoltà se si doveva trattar inanzi ad ogni altra delle cose della religione; e se ben nel principio gl'ecclesiastici contradicevano, fu risoluto finalmente di commun consenso che da quella si dasse principio; e due furono le proposizioni contrarie: l'una che si dovesse trattare de' mezi di riformarla, l'altra che si dovesse lasciarla in libertà di ciascuno; sopra che fu grandissima controversia. Ma finalmente parve che tutti inclinassero alla seconda, non sapendo trovar medicina bastante a sradicare il male che ancora era in moto, ma ben sperando che, quietati gl'umori e levate le differenze e sospetti, si potessero aprir molte facili e commode vie: al che fare era necessario stabilire una buona pace e che per causa di religione non si facesse piú guerra, e fosse lecito ad ogni uno de' prencipi et altri ordini dell'Imperio seguir e far osservar ne' Stati suoi quello che piú gli piacesse. La qual risoluzione quando si fu per stabilire, le controversie si eccitarono maggiori; perché quelli della confessione augustana pretendevano che a tutti fosse lecito accettar la loro dottrina, ritenendo gl'onori, stati e gradi che possedevano.
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