Aggionse che voleva far cardinali e non voleva replica, perché aveva bisogno di persone da servirsi, cosa che non poteva far di loro, avendo tutti essi la propria fazzione; che conveniva promover persone di dottrina e vita essemplare, a fine d'adoperargli per riforma della Chiesa, e massime nel concilio, del quale era tempo che ormai si trattasse seriamente; del quale averebbe con la prima occasione fatta la proposta; ma per allora, come cosa da non differire piú longamente, proporrebbe loro i soggetti da promover al cardinalato, acciò, avendo voto consultivo, potessero considerargli quello che fosse in beneficio della Chiesa, nel che gli averebbe uditi: ma non si credessero d'aver il decisivo, perché questo a lui solo aspetta. Propose 7 soggetti, nel qual numero uno solo era parente suo et un altro della congregazione sua teatina; gli altri, uomini di molta fama, o per lettere, o in maneggio della corte. Tra questi fu Giovanni Gropero di Colonia, di cui di sopra si è parlato piú volte, il qual conoscendosi di poca vita e riputando dover onorar molto piú la sua memoria con ricusar una degnità, universalmente anco da prencipi grandi ambita, e, con tenerla pochi giorni, dar molta materia agl'emuli suoi di parlare, rimandò molte grazie al pontefice insieme con l'essecuzione, e ricusate l'insegne, non volse né il nome, né il titolo. Furono i cardinali creati, essendo la dominica precedente, che fu a' 15, stipulata la lega con Francia.
In questo tempo il cardinale Polo, che per molti rispetti di successione e per non mostrarsi tanto ristretto col pontificato non aveva voluto ricever gli ordini ecclesiastici, cessate queste cause, uscí dal numero de' diaconi cardinali e si ordinò prete, e 4 mesi dopo, essendo stato abbrugiato con molte ceremonie di degradazione l'arcivescovo di Cantorberi, fu instituito in quel grado, in luogo di quello.
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