Che era ben certo non dover piacer a nissun de' 2 prencipi, per non esser a loro proposito, vivendo come fanno, e che diranno molte cose in contrario per disturbarlo; ma lo convocherà contra il loro volere e farà conoscer quanto può quella Sede, quando ha un pontefice animoso. Il 26 del mese di maggio, anniversario della sua coronazione, desinando con lui, secondo il solito, tutti i cardinali et ambasciatori, dopo il desinar entrò in raggionamento del concilio e disse la sua deliberazione esser di celebrarlo onninamente in Roma e che per urbanità lo faceva intender a' prencipi, et accioché i prelati avessero le strade sicure. Però, quantonque non vi fossero andati altri prelati, l'averebbe fatto con quelli soli che si ritrovavano in corte, perché sapeva ben lui quanta autorità aveva.
Mentre il papa è attento alla riforma, andò aviso a Roma esser stata conclusa per mezo del cardinale Polo, che per nome della regina d'Inghilterra s'interpose, la tregua tra l'imperatore et il re di Francia a' 5 febraro; le qual cose resero attonito il pontefice e maggiormente il cardinale Caraffa, essendo trattata e conclusa senza loro. Al papa principalmente dispiaceva per la diminuzione della riputazione e per il pericolo che portava, se quei prencipi si fossero congionti, a discrezione de' quali gli sarebbe convenuto stare. Al cardinale, impaziente della quiete, pareva che 5 anni nella decrepita età del zio gli levavano totalmente le occasioni di adoperarsi a scacciar dal regno i spagnuoli, tanto da lui odiati; con tutto ciò, non perduto d'animo, mostrò il papa sentir allegrezza della tregua, non però contentarsene intieramente.
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